Amores

Progetto di ricerca “AMORES”

Attivatore Modulatore Ritmico Relazionale dello Schema Corporeo Creativo, Condiviso e Amplificato.

 

Il gruppo di lavoro della Scuola di Arteterapia Poliscreativa  ha messo a punto la tecnologia denominata AMORES, un acronimo che indica un Attivatore e Modulatore dello Schema Corporeo Creativo, Condiviso e Amplificato, a partire dal concetto dello schema corporeo e delle sue evoluzioni.   

Il concetto di Schema Corporeo, cioè la rappresentazione cognitiva ed emotiva, consapevole ma anche inconsapevole, che abbiamo del nostro corpo e delle sue possibilità di movimento nello spazio, nasce all’inizio del secolo scorso e si basava fondamentalmente su aspetti neurologici identificati grazie alla correlazione tra dati anatomici e deficit funzionali.

Da allora questo concetto si è molto arricchito per le ricerche neurofisiologiche, per le tecniche di neuroimaging, per i dati emersi dalla baby observation ed è stata confermata una sua connotazione particolarmente dinamica e relazionale anche grazie alla scoperta dei neuroni a specchio.

Informazioni prinicipali

È possibile pertanto affermare che:

 

  1. Il nostro Schema Corporeo è una realtà dinamica, relazionale e quindi anche affettiva che prende forma attraverso l’interazione e il rispecchiamento ritmico corporeo con i nostri caregiver infantili (interazione e rispecchiamento che la scuola francese di psicomotricità definisce dialogo tonico emozionale) ma che non smette di riplasmarsi per tutta la vita, sempre grazie alle interazioni e ai rispecchiamenti ritmico corporei che, sia pure meno evidenti, restano comunque attivi anche nelle relazioni tra adulti.
  2. I canali percettivi con i quali siamo in grado di attivare e quindi, almeno in parte, di ripristinare determinate risposte motorie, cognitive ed emotive, sono molteplici, anche grazie all’attività multimodale di alcuni neuroni, in grado cioè di rispondere a stimoli di diversa natura.
  3. Possiamo quindi ipotizzare che sia ad esempio possibile potenziare la propriocezione anche passando per stimoli visivi e uditivi, tramite la funzione dei neuroni a specchio e il rispecchiamento con i movimenti del corpo di un’altra persona.
  4. Tenendo conto della plasticità neuronale è possibile utilizzare queste acquisizioni per elaborare sempre più efficaci strategie riabilitative.

A partire da questi dati e da queste ipotesi abbiamo concepito il dispositivo AMORES che consiste in:

 

  1. Un sensore a infrarossi che riconosce i principali movimenti articolari (testa, braccia, bacino e gambe) e li trasmette a un comune PC
  2. Un programma che traduce questi movimenti sia in suoni di varia natura (ad esempio, musiche attivanti o rilassanti, ognuna diversa per ogni movimento o anche suoni naturali come la risacca marina) sia anche in un’immagine dinamica che riproduce sullo schermo, rispecchiandoli in una schematica silhoutte, i movimenti del soggetto nel campo del sensore.
  3. La possibilità di selezionare solo alcune articolazioni come le braccia e la testa e coinvolgere soggetti allettati o costretti su una carrozzina, rendendo possibile il dialogo sonoro senza enfatizzare peraltro la percezione del deficit del soggetto.
  4. La possibilità di inquadrare più persone contemporaneamente e farle interagire sia visivamente attraverso le loro silhoutte, sia attraverso suoni, potendo quindi farle “dialogare” persino al buio. Attivando quindi il rispecchiamento ritmico corporeo senza necessariamente il bisogno di un contatto fisico, in molti casi vissuto dai soggetti come intrusivo.
  5. È possibile anche che le persone coinvolte disegnino dei paesaggi nei quali queste schematiche silhouette, tra loro sincronizzate si possano muovere.

Noi pensiamo che il dispositivo AMORES possa dare un contributo assai significativo a vari campi della riabilitazione sia neurologica che psichiatrica, come abbiamo già potuto constare in alcuni casi campione, tenendo anche conto dell’assoluta sicurezza che la sua applicazione comporta, non presentando alcun tipo di rischio. Il che, ovviamente, rende il percorso sperimentale assai più agevole. Ma non solo, abbiamo anche constatato che il suo uso viene percepito dai pazienti come un’esperienza gradevole.

 

È infatti probabile venga anche attivata la produzione di endorfine e questo non solo per il suo percetto ludico ma anche perché, pur non prevedendo alcun contatto fisico diretto ma solo mediato dall’immagine e dal suono, è presumibile che i soggetti coinvolti, con adeguata gradualità, percepiscano l’esperienza come un reciproco carezzarsi senza i rischi e le problematicità del contatto fisico diretto. Questo può avvenire grazie all’attività dei neuroni a specchio che si possono attivare sia grazie al canale visivo che uditivo, senza necessariamente passare per il tatto. Chiunque abbia avuto una buona pratica nel campo della riabilitazione neuromotoria sa benissimo quando conti una buona relazione ritmico corporea e quindi anche emotiva, con il terapista.

 

AMORES è pertanto anche in grado di potenziare questa fondamentale componente della relazione di cura.

 

Inoltre, soprattutto nel caso dei bambini, abbiamo constatato alcuni effetti assai potenti quando la nostra metodica venga usata mettendo in campo, ad esempio, la madre.

Solitamente questo tipo di interventi sono assai difficili anche per l’altissimo livello di ansia dei genitori. Grazie ad AMORES abbiamo constatato che questi contatti diventano meno problematici e si riesce a favorire il ripristino, ad esempio dopo un grave trauma del bambino, del dialogo tonico emozionale, sia pure almeno in una prima fase comunque a distanza, tra genitori e figlio.